imageOggi piove, come ieri e l’altro ieri ancora.

Piove di una pioggia grigia di pensieri neri.

… … …

Arrivo a un punto oltre il quale non riesco ad andare.

Come faccio a metterle nero su bianco certe parole, eh? Come faccio?

Hanno un corpo, delle braccia e delle gambe, mi seguono, mi vengono incontro, mi si aggrappano alle mani e mi tirano verso di loro, quelle parole, quei pensieri… ma non riesco a raccontare quello che capita qua intorno perché raccontarlo è davvero troppo, proprio non ce la faccio, sono pensieri che provo a scacciare subito appena si affacciano, ma fatico ogni volta di più, specie quando mi piovono addosso così…

Non sono ragionamenti per amanti del bello questi, siete avvertiti:

niente rose, niente viole, fiori profumati, nessun evento mondano dell’anno al quale presenziare, sguardi ammirati, conversazione brillante da feste danzanti, misto di comprensione e riconoscenza, amore dato, amore reso, amore negato… non c’è niente di tutto questo, niente di bello in queste righe e fate bene ad evitarle come la peste allora, date retta.

Piuttosto mettetevi dietro questa porta, a spiare dal buco della serratura, o statevene a casa vostra a puntare il telescopio verso questa direzione, come per guardare verso Marte, se è così che vi piace fare, invece che sporcarvi le mani tra queste righe; e chi vi dice niente!

Anche a me piace pensare alla bellezza, cosa credete. Penserei solo alla bellezza dalla mattina alla sera, in mezzo alla quale si sta proprio bene, davvero!

Solo che qui intorno di bello c’è rimasto veramente poco, solo una traccia di speranza che forse è destinata a svanire e non è che uno se le sceglie certe cose, gli precipitano tutte addosso e basta, non fa differenza se c’è la pioggia o se c’è il sole, la scorsa estate, questo autunno, il prossimo inverno…

Niente barometro, è questione di tempo:

solo calendario e poi lancette d’orologio…