IMG_7091Al mare l’ultimo bagno della stagione è una promessa e un rimpianto, appena velato da quella nuvola che già preannuncia settembre, il mese più bello dell’anno. Immerso fino al mento, mi tuffo sott’acqua, spalancando gli occhi per riempirli della luce che riesce a filtrare dalla superficie. Nuoto a un pelo dal fondale, cercando di guardare più in là se arriva lo squalo.

Riemergo, strizzo gli occhi dall’acqua e li spalanco di nuovo, che tutte quelle immagini lì intorno mi entrino dentro e ci restino attaccate per i mesi a venire:
la linea dell’orizzonte spezzata dalle isole e dai promontori, il dorso delle colline, le chiome dei pini e già si sentono due gabbiani che chiamano.
Ancora degli ombrelloni aperti, in quest’ora da aperitivo col sole che scende. Qualche bracciata per cambiare punto di vista, per guardare più da lontano, per abbracciare con lo sguardo un po’ di spiaggia in più. Se n’è andato anche il bagnino, sceso dalla torretta verso il suo spritz. Qualche castello di sabbia della mattina resiste ancora a malapena, in quest’ultima estate da castelli di sabbia. Palette e secchielli vengono riposti nelle sacche, qualcuno si saluta baciandosi con l’arrivederci qui ancora tra un anno.
Ombre lunghe che scuriscono a vista d’occhio e gli occhiali da sole che non servono più.

È agosto il vero ultimo mese dell’anno, che finisce il trentuno e inizia a settembre, il mese più bello dell’anno. Buoni propositi, progetti che vanno in cantiere, budget da fare, diete da riprendere, contatti da riallacciare e palestre e scuole riaperte e quella camicia, mai ancora indossata, lasciata in serbo per quel nuovo inizio creduto, senza un motivo davvero… castelli di sabbia.
La certezza di un onda, i piedi distratti di un bagnante straniero; non sarà questo che mi farà smettere da tirarne su ancora. Non smettetela neanche voi, d’accordo?
Esco dall’acqua guardandomi intorno. La partita a pallone non è ancora finita
Esci dall’acqua che è tardi, dobbiamo andare
Ancora un tuffo, dai per favore”…

Mi sdraio sul telo, le gocce mi scorrono addosso, con il loro brivido che fa già un po’ settembre, quando tutto era ancora possibile.
Stringo gli occhi dietro gli schermi rossi delle palpebre e vedo i miei prossimi giorni in un’altra città, che non è la mia, ma un po’ più mia ogni volta, questo si. Che non è facile conquistarle le città, viverci si, sono buoni tutti, ma conquistarle è un altro discorso. È un auspicio da anno nuovo, da primi giorni di settembre, quando tutto sarà ancora possibile.

Gesti che affermano, che tirano somme, esasperano le conseguenze, tra facce che annuiscono o distrattamente guardano altrove, per evitare la complicità con l’improvvisato oratore tra i quattro lì in cerchio sulla riva del mare.
Sms a chissà chi, una ragazza e un ragazzo si tengono per mano; poco distante da me un altro che, come me, guarda lontano. Mi alzo, qualche passo e gli sono davanti; apre gli occhi dentro la mia ombra
Cosa si sogna quando si guarda così lontano?
Non lo so… Credo niente… Ma non è importante questo; quello che conta è che siamo capaci di farlo…
Lo guardo, sorrido, sorride
È la risposta che cercavo, grazie

Buon anno nuovo.