Ancora sulla storia della chiusura, part time o come sarà, dei Musei di Massa Marittima.
Mi ha scritto un’amica, di quelle coinvolte in prima persona nella vicenda, una persona cara, non perché la conosca così bene personalmente o ci sia mai stata una frequentazione, ma cara per il modo che ha sempre avuto di porsi, nei miei confronti come in quello degli altri, con intelligenza, garbo, arguzia, simpatia…
Le rispondo qui.
“Ciao.
Credo di capirti e mi verrebbe davvero da abbracciarti.
Da questa vicenda però manca uno dei protagonisti:
c’è l’Amministrazione Comunale che fa la sua parte, ha il suo ruolo giusto o sbagliato che sia in questa circostanza; io, minimo; voi che rischiate di subirne le conseguenza per quel che riguarda il lavoro, e ancora molti che si sono espressi contro questa ipotesi scellerata.
La parte che manca è “l’intellighenzia” massetana (tranne rarissime eccezioni) cioè quella fetta di cittadinanza che ascolta la musica giusta, che va a vedere gli spettacoli teatrali giusti in cui si parla di lavoro, resistenza, solidarietà, inclusione; quella parte di cittadinanza che fa delle belle letture, che mandano i figli all’università a Pisa o Siena perché probabilmente hanno la possibilità economica per farlo e poi a lavoro fuori da Massa, che però a me danno un po’ l’impressione di fregarsene abbastanza se qualcuno, che invece vorrebbe restare, non potrà farlo perché non ci sarà nulla da fare a Massa e chi vorrebbe andare via per lo stesso motivo non potrà farlo perché non ne ha i mezzi.
In una circostanza così, questi personaggi si guardano bene da prendere una posizione chiara, che questa volta consiste nel dire che il Comune sta facendo quella che ho definito una carognata vera e propria e non c’è una posizione valida alternativa a quella di essere contro.
Non dicono niente pubblicamente perché non si espongono mai, non bisogna parlare al manovratore e allora viene da pensare che abbiano il loro interesse nel tacere, forse motivi di lavoro, di quieto vivere (che è comunque una forma di complicità) le vacanze fatte insieme, la stessa palestra, il giro in bici del sabato mattina, i figli compagni di classe, di danza, di tennis…
Sono laureati, liberi professionisti, impiegati di un certo livello, forse bancari, ex dirigenti e insegnanti, qualcuno in pensione, ruoli nella pubblica Amministrazione, studi professionali di qualche tipo, forse qualche operaio specializzato, di livello alto anche questo però, con mansioni di responsabilità…
Io lo so chi sono li conosci anche tu, parlo di voi si, lo avete capito e mentre leggete queste righe vi siete riconosciuti, vero? Me ne vengono in mente al volo almeno quindici, venti, di quelli che a luglio andranno tranquillamente in ferie, visiteranno luoghi e musei di altre città “guarda bello questo e che bello anche quello…” e non sono solo quelle quindici o venti, sai quanti ce ne sono? E il loro non esprimere un opinione in merito a questioni che potrebbero metterli in una qualche difficoltà, fa molto più danno di quegli altri che, con tutta la loro semplicità e ignoranza (nel senso di ignorare) avranno detto “meglio che chiudano i musei, che si risparmiano dei soldi”.
E così va anche per tutte le altre cose che a Massa Marittima non vanno proprio benissimo, e di questo la responsabilità è anche loro, del loro non esporsi e di farlo dalla parte sbagliata le rare volte in cui questo capita, è colpa anche loro se questo diventerà il paese dell’EX, l’EX area Molendi, l’EX Agraria, l’EX tiro a segno, l’EX mattatoio, l’EX museo…
Un bacio”