Sveglia alle 6 e 18, carezze e cibo alla gatta.
Lunga occhiata dalla finestra per guardare l’alba, poi in bagno per la doccia.
Mi vesto: mutande, calzini, maglia di sotto, felpa o camicia, pantaloni; le scarpe prima di uscire.
Vado in cucina, accendo la radio. macchina del caffè, acqua, polvere e fornello.
Tovagliette, zucchero, tazze da caffè e cucchiaini.
Nutulla, marmellate e fette biscottate.
Le tazze per il latte, il latte, Nesquik e poi nel microonde a scaldare.
Le 7 meno 10, prima sveglia per Leonardo: carezza
“Leonardo…”
“Cinque minuti…”
“Ok, cinque minuti”
Occhiata alle previsioni del tempo sull’iPhone, la posta, twitter, il caffè in tavola.
Seconda sveglia per Leonardo
“Leo… ci sei? Dai, buongiorno”
“Ci sono, eccomi…”
Vuoto la lavastoviglie e ripongo piatti, posate puliti.
Leo in bagno, prima sveglia per Jacopo carezza
“Poppo, piccolo, dai su…”
“Cinque minuti…”
“Ok, cinque minuti”
Torno di là, tovaglioli e bicchieri con l’acqua per le vitamine effervescenti, altre carezze per la gatta.
Leo fuori dal bagno, do un’occhiata a Sabrina, che si alzerà poco dopo che saremo usciti, e sonnecchia ancora; seconda sveglia per Jacopo: carezze
“Poppo bello, su dai che è l’ora. Dormito bene?” Si sveglia, fa di si con la testa senza dire nulla, esce dalle coperte e scende dal letto a castello.
Torno di là, io e Leo ci sediamo, spalmo le fette biscottate, Jacopo va in bagno.
Torna stropicciandosi gli occhi semichiusi, il notiziario alla radio.
“Buongiorno, tutto bene?”
“Buongiorno, si…”
Colazione con l’oroscopo del giorno.
… …
“Poppo vai a lavarti che ti preparo i vestiti”
Mutande, calzini, maglia di sotto, felpa, pantaloni, appoggio tutto sul letto.
Da dietro la porta del bagno
“Mi raccomando bene quei denti, eh!”
Torno in cucina, sparecchio, le tazze e le tazzine prima sciacquate e poi in lavastoviglie.
Via le marmellate e la Nutella, via le tovagliette tranne una; aggiungo una tazzina e un cucchiaino puliti, sposto lo zucchero sulla sinistra di fianco alla macchina del caffè e dei tovaglioli, anche quelli sempre a sinistra.
“Jacopo, fuori dal bagno che deve entrare tuo fratello”
“I vestiti sono sul letto, lo zaino è pronto? Mi raccomando non lo riempire come al solito di cose che non c’entrano niente, ti rompi la schiena e rompi anche lo zaino”
“No, solo le figurine e l’album dei calciatori”
“Ok, svelto dai…”
Vado in sala, prendo il Mac, il mouse e i pad e li infilo nella custodia e poi nello zaino. poi il carica batteria.
Le chiavi di casa e quelle dello studio, porta documenti, qualche spiccio in tasca.
Sento i ragazzi parlare.
“Poppo a che punto sei?”
“Sono pronto, un attimo solo”
“Dai che si sta facendo tardi”
Leo è pronto e si avvia alla porta
“Ciao a tutti, ci vediamo stasera”
“Ciao bello, mi raccomando: fai bene, ok?
“Si si, ok ok, ciao!”
Firmo un avviso sul diario di scuola e siamo pronti anche noi; ascensore, scale per la cantina, tiro fuori la bicicletta e ci avviamo verso la fermata del 25.
Quattro chiacchiere sulla giornata, sul tempo, sui compiti della scuola, su un film visto ieri sera…
Arriva l’autobus “Ciao bello ci si vede alla fermata, bacio” bacio.
Salgo in sella, pedalo, incrocio, semaforo, auto in fila, altri ciclisti, altri semafori, qualche pedone, corsia preferenziale, via Massarenti, i viali, entro dentro le mura e sono in centro, in San Vitale, alla fermata dell’altro autobus che porterà Jacopo a Scuola.
Arriva il 25, scende Jacopo, ci facciamo due boccacce.
“Mi fai giocare con l’iPhone?”
“Si, tieni, mancano dieci minuti”
Quattro chiacchiere con gli altri genitori, arriva l’altro autobus, saluti, raccomandazioni, ci vediamo stasera, fai bene, eh!
“Buona festa del papà!”
“Grazie piccolo!”
Bacio, saluti con la mano, altre boccacce, faccio le corna e Jacopo si mette a ridere.
Poi via verso lo studio.