IMG_0001L’estate in città è un autobus che non immaginavo potesse essere affollato, invece c’è gente che, proprio come me, non si capisce bene dove debba andare e a fare cosa,  un’incombenza di qualche tipo, un foglio in comune, una certificazione per uno sgravio, una visita medica…

Lunghe soste alle fermate, allungate dal diradarsi delle corse dell’orario estivo. Leggo un annuncio di lavoro, l’offerta di una camera, uno scooter in buone condizioni, una cane che si è perso; un’occhiata alla tipa dai capelli neri che passa sull’altro lato della strada, passo spedito sui tacchi del sandalo verso l’ufficio, in procinto di partire col moroso per le ferie in Salento, questo venerdì di fine luglio,
Quanti anni potrà avere, ne dimostra una trentina, scarsi diciamo. Forse però ne ha di più e il moroso se l’è già sposata. La gamba nervosa, la borsa griffata, una rivista sotto il braccio. L’occhiale da sole mi fa immaginare delle occhiate taglienti, nascoste per non far correre rischi a nessuno. Svolta l’angolo e sparisce.
Intanto è arrivato il 25, col suo carico di camicie chiare, maglie leggere, gonne troppo corte per chi non potrebbe permetterselo, maniche troppo lunghe per chi ha un’evidente difficoltà nel gestire i propri ormoni, finestrini chiusi, per lasciare una speranza all’aria condizionata, che riesca a fare bene il suo lavoro.