Il primo UNO
Io: “Le opzioni sono la tumulazione in terra, il loculo o la cremazione, con la conservazione o la dispersione delle ceneri”
Leonardo: “A mamma di essere messa in terra a Massa o Bologna non sarebbe importato; scegliamo la cremazione e poi disperdiamo le ceneri a San Galgano, dove vi siete sposati…”
È stato così che sabato pomeriggio, seguendo l’opinione di Leo, abbiamo scelto per la cremazione. Ne abbiamo parlato con i miei suoceri e poi con Giada e in mancanza di un’indicazione diversa lasciata in vita, abbiamo pensato che questa fosse la cosa giusta da fare.
Il secondo UNO, Emiliano
Messanger: Rudy, apprendo solo ora dal tuo post.
Sono sicuro che lei ti parlerebbero come da un estratto di Henry Scott Holland:
“La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.”
Il terzo UNO, Roberto
“…no guarda davvero non ce la faccio a venire il funerale, proprio non riesco ci starei troppo male, però se davvero fate la disperazione delle ceneri e mi dite quando, ecco, lì mi piacerebbe esserci, perché credo che sia la cosa migliore quella, come se la vita continuasse sotto un’altra forma…”
SMS io a Leonardo:
“Perché noi ce l’inculiamo la morte, cazzo! Vuoi vedere? Ecco:
Sabato 4 luglio alle 7 di sera ci troviamo a San Galgano con chiunque voglia esserci per dare un saluto a mamma.
Con la musica e la roba da mangiare e da bere e chi vuole può anche ballare o andare in mezzo ai prati a fare l’amore per mettere al mondo qualche bimbo, cazzo, perché la morte ci potrà anche ammazzare ma l’anima quella resta qui attaccata, vuoi vedere?”
Il QUATTRO
Il 4 luglio, faremo una festa davanti all’Eremo di Montesiepi, vicino a San Galgano, ci troviamo alle 19.00. Non potete a quell’ora? Va bene lo stesso, venite più tardi che vi aspettiamo.
Non ci sono inviti da fare perché potrà venite chiunque vuole, proprio tutti davvero.
È una festa quindi chi sa suonare qualche strumento lo porti.
Portiamo anche qualcosa da mangiare e da bere, io trovo un paio di tavoli.
Mangeremo e berremo, suoneranno e canteremo.
È il modo per salutare Sabrina che lei avrebbe preferito.
Allora Roberto porterà la chitarra, Emiliano leggerà il suo messaggio e quando inizia a fare buio andremo a caccia di lucciole.