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Tra gli ormai innumerevoli scambi di opinione avuti nei giorni scorsi con il Sindaco Marcello Giuntini si sono potute leggere alcune accuse reciproche, così sintetizzabili, da parte mia di:

  • cercare un risparmio ovunque sia possibile, da indirizzare verso altro, meglio se in settori per i quali la cittadinanza non solleverà troppe eccezioni, la cultura in primis.
  • non avere una politica di promozione turistica del proprio patrimonio artistico e più in generale per la Città.

da parte del Sindaco accuse di:

  • aver montato una polemica politica e strumentale
  • voler mantenere lo stato attuale per paura del nuovo
  • aver detto inesattezze e bugie

Più o meno questo. Ci sta, la questione per ragioni sicuramente diverse, preme a entrambe le parti.

Ci sono state diverse reazioni tra chi ha assistito o ha partecipato anche solo con un commento a questi confronti, ma quello che più mi ha colpito è che solo chi si è detto contrario o è rimasto perplesso sulla tesi esposta dall’Amministrazione comunale, ha argomentalo la propria posizione, anche con toni accesi (la questione preme, come ho detto) ma è stato dato un contributo nel tentativo di capire qual’è lo stato dell’arte, sono state fatte domande, si è cercato di dare un’interpretazione ai fatti, sono state esposte ipotesi su quali sono i meccanismi entrati in gioco che hanno determinato la scelta di tagliare l’orario di apertura dei Musei da un 32,4% fino a un 37,6% all’anno, estate compresa.

Chi si è dichiarato di opinione favorevole all’Amministrazione comunale si è limitato a manifestare la speranza che le cose possano andare bene, un atteggiamento di rispettabile neutralità, un attendismo forse in attesa di capire bene come andranno le cose; altri ancora che l’hanno buttata su  “le critiche lasciano il tempo che trovano, avanti così“, oppure giocando sull’ironia “qui non c’è nessuno che crede di fare meglio il lavoro di altri A SEMMAI UN POCHINO E VIA!”…

Questo per dire che, se da una parte c’è chi cerca di capire i motivi di una scelta, dall’altra parte c’è chi la scelta si limita ad avallarla a prescindere, perché “…tanto i conti si fanno alla fine del mandato…”, seguendo il credo del non parlare al manovratore, oppure perché tanto è solo una polemica politica strumentale montata ad arte. Non è così e ora fornisco un altro dato che spero possa aiutare a dimostrare che non c’è nulla di strumentale (e neppure politico, semmai SOCIALE) e solo la volontà di capire.

Nel file che allego, trovate gli ingressi nei musei della provincia di Grosseto.

visitatori 2014-2015-2016

Oltre agli arrivi turistici nel comune di Massa Marittima, dei quali il Sindaco prende in esame solo le presenze (e questo si è un pochino strumentale) sono interessanti anche i dati degli ingressi negli altri Musei della provincia, (per adesso non sono disponibili i dati del 2017)  in cui si può vedere come i Musei di Massa Marittima nell’insieme, sono tra i più visitati della provincia. Questo a parte alcune eccellenze come il “Museo Archeologico” di Grosseto, il “Museo Ebraico” di Pitigliano e il “Parco Archeologico città del Tufo”.

Tutti gli altri hanno numeri di ingressi decisamente bassi e inferiori a quelli massetani.

Certo, non voglio dire che dobbiamo adattarci a questa situazione, ma prendere atto di come stanno le cose e cercare di trovare strategie per incrementare gli arrivi a Massa Marittima e gli ingressi nei nostri Musei questo si, dobbiamo pretenderlo e non c’è nulla di strumentalmente politico nell’affermarlo, e questo non si ottiene tagliando gli orari di apertura. E magari dovremmo chiederci perché non c’è stata traccia di queste strategie da quattro anni a questa parte e perché dovremmo aspettare altri diciotto mesi, come dichiarato dall’Assessore Paperini, per vederne una.

Non significa credere di saper fare meglio il lavoro degli attuali Amministratori.
Significa che gli attuali Amministratori non la stanno raccontando tutta e forse neppure tutta vera.