“Consci dell’importanza che i musei hanno per la città e in generale come luoghi di promozione della cultura e della storia, gli investimenti per quest’anno non si limitano alle spese generali di gestione. Sono previsti infatti altri 25 mila euro per l’allestimento di una sala per le mostre temporanee all’interno di San pietro all’Orto che ospiterà dal prossimo maggio la mostra “Ambrogio Lorenzetti in Maremma.”
Questo è quanto dichiarava l’Assessore Marco Paperini, con delega alla Cultura e alla promozione turistica del Comune di Massa Marittima, in un’intervista pubblicata su LA NAZIONE l’11 aprile scorso.
Oggi, nonostante della mostra si sappia poco o niente (una dodicina di opere esposte, 25mila euro investiti nell’allestimento) l’inaugurazione probabilmente si terrà la prossima settimana.
Parto col dire che si tratta certamente di un’occasione di indubbio valore.
L’Amministrazione comunale ha investito 25 mila euro per l’allestimento di una sala da adibire alle mostre temporanee all’interno del Museo di Arte Sacra di San Pietro all’Orto, sala che ospiterà le opere del Lorenzetti date in comodato per sdebitarsi del prestito della nostra Maestà, a disposizione per l’altra Mostra “AMBROGIO LORENZETTI” tenutasi nel Complesso museale di Santa Maria della Scala a Siena (dal 22 ottobre all’8 aprile passati) secondo le dinamiche che regolano questo tipo di scambio, sintetizzando, qualcosa dai e qualcosa ricevi, come è giusta consuetudine sia.
Ci sono alcune considerazioni da fare su questa iniziativa.
L’allestimento per una mostra temporanea, del resto com quello per una mostra permanente, è progettato per ospitare opere con caratteristiche ben precise, forme e misure particolari, una pala di altare piuttosto che un crocefisso, per esempio, i diversi tipi di supporti necessari, un’illuminazione specifica, la cromia delle pareti per un’immagine coordinata che trovi corrispondenza in tutta la comunicazione visiva dell’evento, e via dicendo.
Un’allestimento così, come questo progettato per le opere del Lorenzetti, appena terminata la mostra non lo riutilizzi; bene che vada lo riadatti, ammesso e non concesso di essere in possesso di opere con caratteristiche simili che possano andare a sostituire quelle precedentemente esposte. Se lo riutilizzi è comunque un ripiego, un aggiustamento, un riadattamento che si farà scoprire. Ma non lo ricicli.
Se non tieni in considerazione questi pochi ma imprescindibili dati di fatto, stai dicendo di aver investito per «una sala per le mostre temporanee» ma sai di dire una bugia. Oppure, peggio ancora, non lo sai…
Si tratta di un’iniziativa di indubbio valore che però pecca di mancato tempismo.
Mi chiedo quale sia il senso promozionale e, butto là il dubbio, forse anche quale sia il senso culturale, di una mostra “minore” come questa, una mostra che apre i battenti a poco meno di due mesi dalla precedente e indubbiamente ben più importante, non fosse altro per la quantità delle opere esposte, per un pubblico che se ha già visitato quella senese, probabilmente potrà risparmiarsi quella massetana senza troppi rimpianti. Questo senza scomodare il senso economico dell’operazione (secondo il metro così caro alla Giunta Comunale) di una mostra che forse ripagherà dello sforzo finanziario sostenuto, o forse no.
Altra considerazione: se la scelta (scellerata) di tenere i Musei chiusi nel periodo invernale sarà portata avanti come sembra, mi viene il dubbio che i proprietari delle opere, istituzioni, musei, privati, ecc. possano magari preferire riprendersi ciò che gli appartiene, per mostrarlo a casa loro, piuttosto che tenerlo in esposizione a casa d’altri e per giunta senza la possibilità che queste vengano ammirate se non part time.
Ma forse la mostra chiuderà prima, anche se non c’è dato saperlo: resterà aperta dalla settimana prossima fino a metà settembre? Ai primi di ottobre? Per tre o quattro mesi? Chissà…
Un’ultima annotazione, che chiude queste righe come le ho aperte:
della mostra si sa poco o niente. Perché?
Un’evento per potersi dire tale, un qualunque tipo di evento, ha bisogno di contenuti e che quesi vengano comunicati. È indispensabile suscitare attenzione, creare aspettativa, incuriosire per attirare il pubblico, affinché questo possa godere appieno di tutte le potenzialità dell’evento.
La promozione ha bisogno di essere programmata e pianificata, per capire quali sono i canali più adatti per il prodotto che si vuole veicolare e per individuare i destinatari del prodotto e ha bisogno di investimenti mirati, per non disperdere risorse preziose.
Se questo non viene fatto, il potenziale evento si trasforma in un’occasione persa. L’ennesima, potrei aggiungere…
Davvero l’Amministrazione Comunale crede di far partire la comunicazione di questo evento a mostra già iniziata, nella speranza che la cosa funzioni lo stesso?
Girando in rete l’unico riferimento a una mostra sul Lorenzetti a Massa Marittima, risale al 5 maggio di due anni fa, LE VIE DI AMBROGIO. Qualche foto sui lavori di allestimento in corso, intraviste la settimana scorsa nel profilo Facebook dei Musei di Massa Marittima, scatti chissà perché poi spariti nel nulla. Nessuna conferenza stampa o comunicato ufficiale, niente ancora sulla data di apertura, su quella di chiusura, quaili partner, né un post sulla pagina FB del Comune, né una nota sul sito istituzionale. Niente di niente se non quel cenno nell’intervista rilasciata un mese e mezzo fa da Marco Paperini, Assessore con delega alla Cultura e alla Promozione turistica dell’Amministrazione Comunale di Massa Marittima.
Promozione turistica.
Promozione?…
Ma di che parliamo?