Con la sconfitta della Cooperative Metallifere, nella gara per l’assegnazione della gestione dei servizi museali di Massa Marittima, si chiude il cerchio disegnato dall’Amministrazione comunale; l’ho definito “un capolavoro politico e amministrativo“, concetto che, in questa circostanza nei miei intenti, non aveva un accezione positiva. Questo nel caso qualcuno avesse frainteso.
Si, c’è il riconoscimento di aver messo a segno delle abili mosse, anche se sulla strategia che le ha ispirate proprio non riesco a essere d’accordo con chi le ha pianificate.
In queste mosse ben studiate c’è abbastanza materiale per riconoscere alcuni dei modi della peggiore politica italiana alla quale, ahi noi, siamo stati abituati in questi lunghi anni, e ora, a poco meno di un anno dalle prossime Elezioni comunali, ci si guarda intorno e cosa si vede?
Un paese vittima come tanti altri paesi della crisi che attanaglia questi piccoli contesti urbani, privi di risorse economiche di rilievo, crisi aggravata dal fatto che chi governa, specie se questo avviene praticamente da sempre, continuerà a farlo per forza d’inerzia, un luogo dove l’elettorato, che li vota da sempre, continuerà a farlo pensando “perché mai dovremmo cambiare?”
Ci si guarda intorno e non si vede una proposta per una visione con cui conquistare l’elettorato, anzi: una visione con cui puntare a un diverso futuro possibile, il fatto che poi l’elettorato la segua, sarebbe la conseguenza naturale, non il motivo primo per immaginarla questa visione. In realtà non serve niente di tutto questo, è questa la verità, sono già tutti conquistati a prescindere “bravo il sindaco, bravo l’assessore, bravo il segretario, l’architetto, il geometra, il ragioniere…” Ci si limita ad annusare l’aria che tira e gli si va dietro, andando avanti da un mandato all’altro, con il fastidioso obbligo quinquennale di redigere un programma elettorale che, come nel caso di MASSA GUARDA AVANTI, diciamocelo, fa davvero scappare da ridere a leggerlo, sia oggi che quattro anni fa, e in ogni caso non ha importanza, perché almeno tre quarti di quello che potreste leggere tra quelle pagine, infarcite di verbi declinati a un preventivo condizionale, è stato disatteso, a tratti ignorato del tutto e poi tanto chi li legge i programmi elettorali, no?
Si arriva poi a un anno tondo dalle prossime elezioni ed è tutto un fiorire di iniziative, da rispolverare tra nove mesi in campagna elettorale, come promemoria dei successi ottenuti: il centro sociale per i ragazzi, la piscina che riapre, la “razionalizzazione” dei servizi museali (seee vabbè…), si asfalta la strada che porta a Capanne, saltano fuori i progetti di fattibilità per due nuove scuole a Valpiana e Prata, il parcheggio dato in gestione a una Multiservizi, nata come per magia, che forse non ci guadagnerà come dice il Sindaco, ma quei pochi spiccioli meglio incamerarli e se a causa di questa mossa qualcun altro ci perde il posto di lavoro sono danni collaterali e basta… cos’altro? Ah si, penso che entro la fine dell’anno allestiranno anche la tanto agognata rampa per consentire ai disabili di accedere in comune, quella per la quale dei cittadini tedeschi e svizzeri amici di Massa Marittima, nell’ottobre di tre anni fa raccolsero il denaro necessario per la sua realizzazione…
E allora? direte. È vero che manca un anno alle elezioni, ma il Comune tutte queste cose le ha fatte (anche la rampa farà) mica le ha promesse e basta. Magari si potrebbe discutere sui tempi e sui modi, ma quella è solo poesia, non distraetevi.