
Dunque la vicenda del ponte sul torrente Bruna, sule rive del Lago dell’Accesa, come ampiamente pronosticato, volge allegramente verso la sua conclusione: noi cittadini abbiamo il nostro bel ponte da attraversare a piacimento e di slancio e pazienza se anche una sola persona in carrozzina non riuscirà a passarci, tanto mica è obbligatorio andare al Lago, no?
Si conclude con un tripudio di commenti tipo questi:
“…penso che c’è tanti problemi più grossi e che una petizione l’avrei fatta per quelli.”
“Via vai per vedere il ponte? Buon segno, vuol dire che fatto centro”
“È solo politica! Basta dare addosso al Comune!”
“…Criticate le strade di Massa, invece di pensare al ponticello…”
“…tutti ingegneri, architetti e sopratutto benaltristi.”
Chissà che soddisfazione da parte del Sindaco Marcello Giuntini, aver trovato una claque così appassionata, così dalla sua parte, tutti inclini al benaltrismo, che in questo caso è il termine appropriato, non come nell’ultimo post citato, perché letteralmente descrive l’atteggiamento di chi elude un problema sostenendo che ce ne sono altri, più gravi, da affrontare.
È vero che di problemi ce ne sono tanti altri, e probabilmente più gravi, più complessi, più pressanti, invece che occuparsi dell’accessibilità di una struttura di nuova costruzione anche per gli invalidi o per chi ha ridotte capacità motorie permanenti o temporanee.
Però c’è anche da dire che la maggioranza di chi ha commentato a favore del ponte, della Giunta e del Sindaco, poi mica fa niente per le altre criticità, anche solo richiamare l’attenzione dei concittadini.
Non voglio spingermi a dire che è più facile commentarli tra amici, piuttosto che farlo pubblicamente mettendoci la faccia, magari seduti dal Petrai, consumando in compagnia una pasta e un cappuccino, perché sappiamo bene che in San Michele comincia a fare caldo, e tra un po’ non si starà più comodissimi neanche all’ombra; poi le sedie forse non sono così confortevoli e si fa presto a dire “Mi godo una bella pasta del Petrai” e se non la digerisci? Se ti rimane sullo stomaco?
Per niente più facile quindi! Si capisce bene come in un attimo si venga a creare un certo disagio che smuove un sincero moto di umana comprensione…
Mi permetto solo un’ultima nota, rivolta ai commentatori di cui sopra.
La vicenda del ponte, per voi così trascurabile, è figlia dello stesso atteggiamento che ha portato Massa ad essere un paese in cui i problemi veri sono sempre altri e a forza di pensare ad altro, ci ritroviamo con (cito a braccio) quello sfregio dell’ex Area Molendi che a novembre saranno 25 anni (venticinque), con via Curtatone e il suo edifico sventrato da 35 anni (trentacinque), con la piscina in procinto di essere riaperta da 3 anni (forse di più, a dire il vero, ma andatela a vedere in che condizioni è, io ci sono stato proprio stamattina), con le mura in procinto di franare da almeno 2 anni (sicuramente di più), con la palestra lì lì per essere conclusa, dice il Vicesindaco, entro fine giugno, cioè tra 19 giorni lavorativi e chiunque, guardandosi intorno, potrà facilmente trovare altre situazioni prioritarie, che vanno a comporre il quadro degli “altri problemi ben più importanti”.
Complimenti davvero, non lo sapete e siete addirittura conviti del contrario, ma siete gli elettori preferiti di qualunque Amministrazione, di destra, di sinistra, di centro, dei marziani, proprio tutte…
Anzi, più che di elettori ideali, parlerei di complici.